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Progetti per il 2021 | Noi proponiamo, poi...chissà

«Gli artisti entrano e agiscono nel campo dell’immagine con un’attitudine leggera e plurale, muovendosi senza istanze univoche nella panoramica di tutti i media» diceva Germano Celant.

Contaminazione, forse la parola più usata nel 2020. Contaminazione, il racconto di una pandemia che in Italia si è espressa in unlockdown durissimo, ben oltre le possibilità democraticamente riconosciute ad un governo “occidentale” e che racconta uno dei momenti più traumatici della nostra storia contemporanea nel dopoguerra, un passaggio epocale tra un prima e un dopo esattamente come lo sono stati la strage di Piazza Fontana, l’omicidio di Aldo Moro, la strage della stazione di Bologna.

Ci auguriamo di poterci lasciare tutto alle spalle, in questo 2021, e di ricominciare a vivere, a lavorare, a creare partendo magari proprio dalla contaMiNazione. Già, la contaMiNazione in quanto tale è sempre esistita in qualsiasi arte e in qualsiasi parte del mondo. La danza contemporanea, ad esempio, è un’evidente commistione tra i passi e i ritmi sudamericani e africani e la tradizione europea. La musica di oggi è un fiume di derivazioni e di collegamenti. L’arte è anche uso di tecnologie, di materiali non deputati al fare artistico, di idee mutuate da altre discipline, di riuso, di approfondimento o ammodernamento di passate categorie. La contaMiNazione è parte integrante dell’essenza dell’arte, è talvolta la sua genesi, è l’elemento che sfugge ad ogni programmazione, è l’elemento che integra ogni ricerca. L’esperienza artistica nasce dal desiderio di qualcuno, che vive nel mondo e subisce le influenze più diverse, di creare qualcosa ed è evidentemente contaminata all’origine. Ma possiamo intendere contaMiNazione come interdisciplinarietà e talvolta come ibridazione tra generi: basta guardare alla storia della letteratura per ritrovarne diversi esempi. Le buone idee sono sempre contaminate e contagiose; nascono in opposizione o in unione ad altre e si diffondono come un virus e proprio per questo che l’arte contemporanea potrebbe essere definita l’arte della contaMiNazione per diverse ragioni: l’ibridazione delle pratiche e delle discipline, la combinazione dei mezzi d’espressione e dei materiali, la collaborazione e l’appropriazione tra opere e artisti, una contaminazione tra pratiche e professioni artistiche, tra interno ed esterno, tra visuale e concettuale.

Cosa potrebbe significare la contaminazione nell’arte oggi? Tenteremo una definizione con questo progetto che intende coinvolgere giovani e meno giovani artisti, scrittori, poeti e in genere tutti gli esponenti della cultura in sperimentazioni di linguaggi, stili, idee focalizzando l’attenzione sull’immanenza contingente con diverse interpretazioni dell’arte, della vitalità creativa in ogni sua espressione contaminata poiché la nostra cultura contemporanea, soprattutto quella artistica, è caratterizzata da un chiasmo creativo che agisce su più livelli.

«Gli artisti entrano e agiscono nel campo dell’immagine con un’attitudine leggera e plurale, muovendosi senza istanze univoche nella panoramica di tutti i media» diceva Germano Celant ed è ciò che ci serve per superare i fatti traumatici del 2020 senza dimenticarli, ma interiorizzandone i contenuti e trarne insegnamento.


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