Un testo critico di Viola Cortellini
La ricerca di Miloudi Nouiga nella serie Talisman si distingue per l'uso audace di colori vibranti, pennellate dense e vigorose, forti contrasti e linee sinuose, che attraggono immediatamente l'occhio occidentale. Questi elementi, insieme a un sapiente controllo delle potenzialità espressive dell’arte, contribuiscono a creare una tensione visiva che racconta il fascino per la tradizione popolare e per le credenze magiche.
L'artista non si limita a rappresentare, ma fonde con maestria le sue origini e la sua cultura madre con il desiderio di esplorare la dimensione emotiva e spirituale del colore, conferendo alla tela una vitalità pulsante, mai scontata.
Ciò che emerge con straordinaria potenza sono i segni e i simboli incisi sulla superficie pittorica: linee che si avvolgono e si contorcono come serpenti di luce, sfiorando l’astrazione ma mantenendo sempre un legame con un mondo più profondo, quello delle radici culturali.
Queste forme, simili a segni ancestrali, sembrano richiamare antichi codici di un linguaggio perduto, ma non si traducono in un messaggio preciso o decifrabile. Al contrario, la loro ambiguità permette a ogni spettatore di immergersi in un universo mai esplorato, dove la lettura rimane aperta e fluttuante. È risaputo, ormai in tutte le culture, che l'arte possieda la straordinaria capacità di comunicare emozioni e pensieri in modo universale, oltre il confine delle parole. Nelle opere di Miloudi Nouiga, questa forza espressiva si manifesta con intensità quasi esasperata: la parola, svuotata del suo senso abituale, si trasforma in puro elemento estetico, diventando un eco contemplativo capace di generare affascinanti suggestioni, sospese tra il detto e l’indicibile. Nouiga sembra non voler necessariamente comunicare una narrazione lineare o un simbolismo diretto. Piuttosto, la sua arte funziona come una trasposizione visiva ed emotiva di un legame intimo e viscerale con le sue origini e con il mondo invisibile che le permea.
Le sue tele non raccontano storie: evocano sensazioni, ricordi e connessioni profonde, offrendo uno spazio dove il visivo diventa una vera e propria esperienza sensoriale. In tal senso, l'artista riesce a trasformare il linguaggio pittorico in qualcosa di più intuitivo e primordiale, un dialogo tra il visibile e l'invisibile, tra la tradizione e la contemporaneità.
L'uso di simboli magici e misteriosi amplifica questo senso di mistero e di potenza occulta, conferendo alle sue opere una dimensione rituale, a tratti oscura, a tratti manifesta.
Talisman non è solo una collezione di opere d’arte, è il luogo dove mito, memoria e magia si incontrano. L'arte di Miloudi Nouiga diventa così una forma di resistenza culturale, una celebrazione della sua eredità, e al tempo stesso un atto di creazione universale, che travalica i confini del tempo e dello spazio.
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