un testo di Viola Cortellini e Alessia Paoli
JOANA è un viaggio da percorrere tutto d’un fiato attraverso i luoghi dell’anima, lasciandosi trasportare come dalle onde del mare. Marta Valls propone un vero e proprio cammino nella propria interiorità e, a livello universale, accompagna tutti coloro che sono alla ricerca del proprio posto nel mondo. Soltanto peregrinando fra le vie del proprio sentire, infatti, è possibile riconnettersi con le proprie origini e giungere alla piena consapevolezza di sé.
Le fotografie di Marta Valls ci raccontano proprio questa storia: non sono semplici catture del reale ma lo attraversano e vanno oltre. Ci parlano di mondi altri, racchiusi nella cornice di uno specchio o da trovare nel fondo del mare. Attraverso questa mostra le immagini ripercorrono una storia familiare, densa, nascosta e tormentata. La storia di due donne che comunicano dopo un secolo di silenzio attraverso la parola scritta, impressa in queste misteriose lettere ritrovate da Marina.
Il turbamento raffigurato in alcune di queste fotografie rappresenta la difficoltà di questa comunicazione, l’incomprensione di Marina di fronte alle confessioni di Joana, la sensazione di condividere un dolore che però non si riesce a spiegare, e un legame profondo e originario con il luogo in cui si trova. La casa raffigurata è la culla di questi ricordi, rimasta chiusa per anni e poi riaperta, pronta a svelare alla donna che vi sta entrando un segreto.
Elemento chiave dell’esposizione è il mare. Un mare onnipresente, un miraggio arcano e irraggiungibile, una distesa sconfinata senza strade né confini, eppure in grado di guidarci attraverso le profondità dell’essere grazie al suo seducente richiamo. Un mare sognato, immaginato, in perturbazione. E infine un mare ritrovato, più calmo, dove finalmente immergersi e nuotare in armonia con il proprio destino. Dove riconoscersi in uno specchio d’acqua finalmente limpido.
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