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LINGUA CLARA
[lingua chiara/lingua famosa]

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Usu latinae linguae verba nova et insolita explicare.

 

Ovvero spiegare cose nuove con parole vecchissime…

 

Lingua Clara è una provocazione: l’inglese è davvero l’unica lingua efficace nella comunicazione artistico-culturale contemporanea? Abbiamo forse altri strumenti linguistici caduti in disuso per presentare il bello, l’impegnato, il conturbante? E se usassimo il latino?

Il progetto si inserisce nella cornice di ATB Associazione Culturale con la volontà di mostrare le potenzialità di una lingua, considerata ormai obsoleta, ma che si dimostra invece contemporanea e viva, in quanto la sua morfosintassi è la solida struttura che regola l’italiano e le lingue romanze. Il latino si è storicamente evoluto nell’italiano di oggi, mutando per esempio nella pronuncia delle parole e nell’imporsi di convenzioni parlate piuttosto che scritte. Lingua Clara non si propone di usare il latino che avrebbe utilizzato Cicerone! Sfrutta, piuttosto, la struttura e i termini, anche quelli insoliti, di una lingua ritenuta morta, per comunicare. Usa quindi la forma, la base del latino, ma opera delle preferenze nella scelta dei termini, privilegiando quelli più simili ai corrispettivi italiani con l’obiettivo di intessere un gioco tra chi scrive e chi legge: quello di capirsi attraverso parole lontane, evocative, insolite, che nella loro verità eterna palesano un significato immediatamente chiaro. Non serve conoscere il latino per capire il significato di questo latinorum!

A partire dalla stagione culturale 2022/2023, Lingua Clara si occuperà non solo di spiegare (attraverso il latinorum) le parole e le frasi idiomatiche che caratterizzano il nostro parlare, ma seguendo il progetto #nEXTRAditio, porterà alla luce anacronismi archeologici e meraviglie del passato decisamente contemporanee.

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